Gia’

Non so scrivere racconti e questo e' un dato che ho ampiamente appurato da quando ho avuto per la prima volta la penna in mano con l' utilissimo scopo di scarabocchiare qualche lettera dell' alfabeto. Eppure la fantasia non mi e' mai mancata .Si e' manifestata sotto altre vesti ,seguendo altre vie che sovente mi hanno lasciato perplessa.Saper scrivere poi ho compreso che ha un plurisignificato.Sono stati gli anni a suggerirmi questa soluzione ,che poi e' una realta'. I personaggi della mia fantasia non avevano mai un volto o una funzione particolare .Erano i fantasmi della mia solitudine di bambina ,chiusa tra quattro mura e che nonostante gli appassionanti cartoni animati di cui serbo un ricordo dolcissimo,pensava sempre a qualcosa di diverso .Gia' allora iniziavano i piccoli dolori di un'infanzia non vissuta ,il senso di estraneita' dal contesto.Come il primo amore ,anche il primo dolore ,e soprattutto quello,non si scorda mai.Ti segna piu' di ogni cosa ed e' in quel momento che la mia esistenza comincio' a prendere un' altra piega ,silenziosa e irreversibile.Un dolore piu' grande delle gioe che fino ad allora avessi mai provato.Un pugnale che mi porto dentro ,da allora ,con il marchio della sofferenza stampato negli occhi ,perennemente velati di una paura :la paura della fine improvvisa.Mi si inumidiscono gli occhi ancora pensando a quella bimba dagli occhi tristi che voleva volare anche lei via.La vedo ancora allo specchio tutte le mattine .La vedo anche quando il trucco va via .Non basta maschera ne' vestito per celarsi innanzi al dolore di se stessi.

Gia’ultima modifica: 2004-12-19T00:49:59+01:00da emmabovary2003@v
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Un pensiero su “Gia’

  1. Non basta maschera né vestito per celarsi innanzi al dolore di se stessi. Questa frase dice tutto. Ciao L. buona domenica

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