giocattoli

Quando alzarsi al mattino e' fatica,le passioni  si trasformano in ossessioni ,le richieste della giornata  impossibili da soddisfare,e' il momento di distruggere l'orologio interno .Uccidere le regole ,detestare  il proprio esistere,non far nulla per migliorarne la salute.Vedersi distruggere giorno dopo giorno con l'immensa soddisfazione di essere quasi giunti..e quel quasi che sembra tremendamente lontano.Di solito una madre lo sa.Nel peggiore dei casi,quando costei non sa vedere perche' accecata da egoismo ,l'autodistruzione di un figlio raggiunge livelli di traboccante follia.Equilibrio e normalita' il guscio;metodicita' e responsabilita' nel dosare "L'immenso bene",all'oscuro dell'ovvieta' ,del sospetto .Un affabile mostro  d'altruismo,gli opposti che non si attraggono :si distruggono spietatamente.Quel mattino di settembre  non era agli occhi rivelazione.I tempi erano saturi e quella la piu' scontata delle conseguenze.Lei intanto ha continuato la sua vita di bimba capricciosa  non guardando altri che se stessa  e il suo microcosmo mentre sui muri le crepe erano evidenti.Il crollo sara' improvviso.La scelta era dentro da sempre::nelle bambole nuove volutamente sfregiate da un'innocente manina,orsacchiotti senza occhi e la scoperta piu'agghiacciante di Cicciobello privo di cuore!Dopo tanto amore dato scoprire che il suo pianto era alimentato soltanto da batterie.Anche una madre forse ha le batterie al posto del cuore?coordinate da un calcolatore..magari.Disillusio ne gia' dalla verde eta'.Scoprire ancora che non solo Cicciobello ma anche  le amichette ,gli amichetti funzionavano cosi'.Non comprai piu' giocattoli ,il mondo ne era pieno.Compresi che esistevano alcuni che funzionavano con gli alimentatori ,quindi erano con carica infinita,altri invece,malati,con le piu' scedenti pile.Ero fra questi.Tra i deboli,gli inutili ..presto da buttare. Tampono per un po' :da sola mi prendo cura di me,mi metto a letto e dormo senza sognare.Non so se dormo per davvero o se mi perdo tra pensieri solitari.Um'overdose di malessere mi porta in mezzo alla solitudine di chi  muore senza far rumore .Sono i bambolotti dalle pile scariche che, consapevoli  della loro fragilita' fuggono per trovare un cantuccio piccolo dove nessun despota possa scoprirli.Le loro mamme sono bioniche ma cieche.I loro piccoli muoiono senza un perche' esplicito,per strada,nei bagni di una stazione,dentro una macchina di fortuna ,come uccellini troppo debilitati spinti ad un volo forzato.Quegli occhi mantengono la stessa espressione dall'inizio alla fine.Uno sguardo impaurito di chi sa  gia' l'epilogo

giocattoliultima modifica: 2006-03-27T12:16:53+02:00da emmabovary2003@v
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2 pensieri su “giocattoli

  1. E se si cercassero tra di loro questi giocattoli con scadenza e magari poter morire insieme, e perché non vivere insieme, magari? sempre meglio che soli. Le madri spesso sono dei tecnici, bravissimi tecnici che fanno dei perfetti prodotti, e poi si curano solamente le loro batterie, sempre con termini di scadenza anche loro. Siamo dei giocattoli con occhi, grandi occhi che vogliono vedere, sapere, fino alla completa scadenza temporale. Poi, non si sa! Susapnce! Nessuna noia! Un abbraccio!

  2. Splendida, anche se tormentata riflessione che non m’ha fatto venire il desiderio né di sprofondare nei Tuoi occhi per dimenticare né di voler giocare a … nascondino! Son sospeso, per il momento! Ciao, molto profondo il Tuo riflettere e pensare …

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