ancora 21 aprile

Da piccoli cresciamo imparando piu' parole possibili.Si parte dalle piu' intime e semplici per giungere poi a tutte le altre,quelle che saranno il contorno e la difesa della nostra vita .Tutto il nostro mondo esteriore va costruendosi sulle parole..su quelle piccole piccole abbiamo ancorato i nostri sogni,i nostri affetti sacri reputati intoccabili.Da grandi,quelle stesse sillabe sono lacrime trattenute.Scendono piano,lentamente dosate e ,quasi come intimidite,il tempo le ricaccia indietro fino alla loro totale censura.Finite in uno di quei cassetti polverosi della memoria ,chiusi per sempre e con una chiave gettata chissa' dove.Aumentano i nomi che mai piu' pronuncero' ad alta voce.Vivranno nel soffio del pensiero che soltanto io odo.Sono tanti,sono i primi appresi,i piu' cari,parte dell' anima che vola via.Si riciclano?o si attende che man mano esse,le parole,diminuiscano fino a scomparire creando intorno soltanto vuoti di pause assolutamente nulle?A tutto cio' pensavo mentre l'odore pregnante dei fiori  a te omaggiati,penetrava dalle mie narici alle ossa,fino all' anima,quella parte di noi piu' nuda e vulnerabile che sporadicamente si apre apertamente alle emozioni.