la scelta

Discordia tra cuore e ragione ,tra istinto e paura.Si e' sordi per convenienza ,insensibili in ogni parte di se' ,affranti per un passo non compiuto.Avanzare solo bendati ,augurandosi di non inciampare ancora in qualche buca dissestata .Una guida,un bastone bianco ,un cane per procedere senza intoppi.La strada resta un pericolo.Dal cielo e dalla terra piove piombo che strazia cio' che resta di vivo nell'involucro che ci accompagna.Scegliere e temere :si puo' scindere un termine dall' altro? La fragilita' salta fuori e fugge dileguandosi tra nubi scure .Il cinismo resta.E' il suo vestito sempre lindo con il quale lei si mostra,sicura e certa che nessuno glielo sporchera'.

la sceltaultima modifica: 2005-05-12T18:25:43+02:00da emmabovary2003@v
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4 pensieri su “la scelta

  1. Discordia tra cuore e ragione? Sempre!

    “Si e’ sordi per convenienza, insensibili in ogni parte di se’, affranti per un passo non compiuto …”: purtroppo, sono/(e, a volte) siamo in molti a vivere in tal modo!!!

    “Scegliere e temere: si puo’ scindere un termine dall’ altro”?
    No, mia cara, mi dispiace!

    La fragilita’? Ascolta. una volta, una personcina mi disse, per offendermi, che io ero “fragile”! Ebbene, quella non capì mai che, per me, il suo era stato il più grande complimento che io avessi mai ricevuto nella mia vita! Finalmente, qualcuno se ne accorgeva!!!!
    E’ la “fragilità”, infatti, a renderti umano! … Sì, anche se, è pur possibile che “il vestito” non resti “lindo”! Ma cosa è meglio? L’essere infrangibili e “disumani” con il vestito sicuramente sempre lindo; oppure …

  2. no, mai avanzare a occhi chiusi, anzi valutare bene ogni passo e cercare di evitare le buche. Vorrei che scegliere, per te, non fosse anche temere….ti abbraccio mia cara Luisa, buona giornata!

  3. Fragilita’ di ossidiana Nobile, rende cio’ che e’ racchiuso nella scatolina di malachite visibile e tangibile alle ombre che si ammassano alla vetrina del negozio. Non doveva rimanere segretamente e gelosamente protetto quel contenuto cosi’ prezioso? Amica mia, quel che sembra essere un limite, un difetto nell’ affresco, risulta infine l’ unica via per far uscire luce nuova, per quanto questo risulti un azzardo. Nessuno ha mai detto che al tavolo verde, chi si siede non abbia paura quanto chi e’ dietro il banco e sorride di mentolo. Eppure, con tutte le farfalle nello stomaco , con gli occhi e le mani che tremano, abbiamo ancora il coraggio di sederci.Per questo dovremo pagare lo scotto della coltellata e il dolce calore di un abbraccio improvviso. In qualche modo, i colori si pagano, al venditore. E’ abbastanza, non credi , per un misero difetto. Un abbraccio signorina di luce..

  4. Sei talmente profonda … che bisogna, ogni tanto ritornare a leggerti! Aggiungo, allora, che la fragilità, sì, va a ficcarsi tra le nubi nere, sfondandole e facendole piangere, ma per dileguarle appunto dopo una pioggerellina benefica e liberante, certamente non per perdere la sfida frutto della scelta. E, poi, … i paesaggi … si colorano d’un rosa acceso, fermando, per un attimo, il tempo; ma, in quell’attimo … magico, nessuna notte, nessun splendore di sole, ma soltanto i colori voluti e ricercati dalle “fragilità” che amano e che, sì, proprio così, … vanno a fermare il tempo, ma, ahinoi, mantenendo le distanze tra il + (il più) ed il – (il meno)! O no?

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