immagine

Passavo distrattamente lungo lo stretto corridoio che collega le varie stanze della casa.Sulla parete di sinistra vi era un grande specchio,quasi una finestra in pieno muro.Ad ogni passaggio un occhio osservava..giammai sarei tornata indietro a verificare.Lo specchio riflette solo cio' che ha dinnanzi,mi ripetevo.Non era cosi',non lo era mai stato.Quegli occhi cercavano i miei con l'insistenza e la caparbia di chi deve assolutamente "parlare".Io pero' non sapevo ascoltare e non volevo vedere .Chiusi in quell' enorme frammento riflesso avrei trovato mille volti,e altrettanti occhi pronti al rimprovero.La severita' della mia coscienza in subbuglio che si ribellava all' apatico scorrere delle ore e alla testardaggine della ripetizione costante all' errore.No.Non era per me la perfezione,ne' le leggi matematiche bensi' lo sbaglio,la bruciatura ..lo scontro frontale decisivo.Ricercavo ossessivamente la fine di ogni evento:la cerco ancora con la stessa assiduita'.Le radici morte devono essere recise ,andando a fondo ,toccando la fertilita' della terra .Le mie mani stanche sono ferme e riposano lungo i fianchi.

immagineultima modifica: 2005-07-09T18:52:19+02:00da emmabovary2003@v
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “immagine

  1. … è un gran peccato leggere che le tue mani stiano a riposare allungate sui tuoi fianchi, quando potrebbero aiutarci a ricostruire il mondo o a curarne le ferite procurate pure dall’immobilit à di molti che temono di “essere” e, non preferendo neppure soltanto “apparire”, spengono le luci, perché nessuno s’accorga di loro. Ma quando è la luce che splende in questi, nessuna fiammella spenta potrà giammai nasconderli; costoro risplenderanno come meteore nella notte più buia. Beh, allora … che fai? T’abbiam vista tutti! Ti decidi a venir fuori a … sporcarti le mani e a prenderti cura di noi, di loro, … di te?

I commenti sono chiusi.